Consiglio Comunale: com’è andata

Consiglio comunale aperto del 28 giugno 2023 a Rivalta di Torino sul problema TAV:
i numeri in gioco 

545 firme dei cittadini (di cui l’85% di residenti a Rivalta) che hanno chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario nella forma di “consiglio aperto” per un confronto pubblico in relazione al progetto della nuova linea ad alta velocità Torino-Lione.
ore e più è la durata del Consiglio aperto che si è svolto presso la sala consigliare del Comune a Rivalta lo scorso 28 giugno.
64 i posti a sedere nella tribuna della sala consigliare, circa la metà di quelli che sarebbero serviti per permettere a tutti i cittadini che hanno preso parte al Consiglio di sedersi, mentre i cittadini avevano richiesto una sala più grande.
Troppi i consiglieri (quanti di maggioranza?) assenti ad un appuntamento così importante, sia per il tema trattato che per la presenza della cittadinanza, come peraltro rilevato da un consigliere di minoranza durante il suo intervento.
1 grande assenza: quella dell’avvocato Calogero Mauceri, il Commissario straordinario nominato dal Governo “con il compito di espletare ogni determinazione ritenuta necessaria per l’avvio ovvero la prosecuzione delle attività esercitando i poteri commissariali sulla tratta nazionale dell’asse ferroviario Torino-Lione”. La presenza on line del Commissario era stata richiesta e resa pubblica dall’Amministrazione comunale nei giorni precedenti al Consiglio. Chissà a cosa è dovuta l’assenza anche virtuale? 
19 minuti, o poco meno, la durata dell’intervento del Sindaco, dr. Sergio Muro, per giustificare il fatto che “abbiamo deciso di sederci attorno ad un tavolo con RFI [Rete Ferroviaria Italiana incaricata della progettazione dell’opera] sapendo che la strada era stretta e molto accidentata…perché si parte da alcuni presupposti definiti: il progetto di riferimento è il preliminare 2011… e il nuovo progetto ha due punti fermi, l’uscita da Rivoli e l’ingresso nello scalo ferroviario di Sito. Questa è la cornice nella quale noi Amministratori ci troviamo a operare…” La ripetuta dichiarazione del ruolo istituzionale della carica di Sindaco che richiede la ‘partecipazione fattiva’ alla discussione ai fini della realizzazione del TAV ha un istante di incertezza quando si prospetta l’ipotesi che la Francia non costruisca delle linee nuove che dal tunnel di base arrivano a Lione. In questo caso, “la nostra linea è di fatto inutile” [applauso dei presenti].
24 chilometri è la lunghezza della nuova “tratta Avigliana-Orbassano, arrivando fino al bivio per San Paolo dove, dopo Grugliasco, la linea ritorna sulla storica Torino-Modane. Passa attraverso la realizzazione di un nuovo tunnel sotto la Collina Morenica per circa 14 Km, su tratto in galleria artificiale che è quello appunto nel territorio di Rivalta e successivamente poi raggiunge lo scalo di Orbassano”. Queste alcune delle informazioni fornite dall’ingegner Luca Bassani di RFI, che illustra l’avanzamento della progettazione dell’opera. Mentre l’ing. Bassani non nasconde le difficoltà insite nel progetto: l’allontanamento del tracciato dalla cappella di San Vittore e dagli abitati (San Vittore e San Luigi), le interferenze con gli aspetti idraulici, irrigui e di viabilità, la cantierizzazione, sostenendo che questi aspetti verranno gestiti in un clima di “condivisione, il più possibile col territorio”, la sua collega ing. Nicoletta Antonias, specialista di infrastrutture sostenibili, è arrivata addirittura a negare che vi saranno “aree di cantiere” nel territorio di Rivalta ma solo “piste”. Per poi affermare che saranno “cantieri sostenibili”, mentre tutti gli altri intervenuti hanno pronosticato cantieri altamente impattanti su Rivalta.
sono le fasce in cui è stato suddiviso dai tecnici della società Meta (Mobilità, Economia, Territorio, Ambiente) il territorio direttamente interessato dal passaggio del TAV in quanto viciniori. L’ing. De Bernardi ha tranquillizzato relativamente alla bassa densità di fabbricati a uso residenziale nelle prossimità del tracciato: a 50 metri dai binari “c’è solo il centro sportivo Prato Fiorito e un altro edificio che non ha destinazione residenziale, nella fascia 50-100 metri sono 8 o 9 edifici residenziali e nella fascia 100-200 sono meno di 20, 18 o 19. La cappella di San Vittore si trova al limite dei 200 metri. Parliamo di fabbricati, non di residenti [il cui numero non è stato ancora accertato]”.
è anche il numero delle relazioni dei membri della Commissione tecnica dell’Unione montana Valle Susa, il professor Angelo Tartaglia, l’ingegner Roberto Vela e il professor Alberto Poggio, che smontano pezzo per pezzo quanto dichiarato fino a quel momento, documentando con dati precisi e incontrovertibili le problematiche e le ricadute economiche, umane e ambientali della tratta ferroviaria Torino-Lione in generale e, in particolare sul territorio di Rivalta.
16 gli interventi delle cittadine e dei cittadini, che hanno espresso in rapida successione preoccupazioni, domande, chiarimenti e precisazioni: la mancata osservanza della Convenzione di Århus, legge dello Stato sul Diritto dei cittadini alla partecipazione e Dovere del Comune di Rivalta di informare i cittadini, il consumo del suolo agricolo, il destino della cappella di San Vittore, i problemi di inquinamento atmosferico, la qualità della vita a Rivalta e, soprattutto nei pressi della tratta ferroviaria, il dissesto idrologico sotto la collina morenica, i problemi di cantierizzazione e attraversamento della rete viaria, sono alcune delle questioni che attendono delle precise risposte da parte dell’Amministrazione.
Corale la richiesta al Sindaco e alla Giunta di riflettere, di uscire allo scoperto, di prendere a cuore per davvero gli interessi dei cittadini rivaltesi e di dire No al TAV a Rivalta perché la linea storica può bastare.
Per l’ascolto del Consiglio comunale aperto del 28 giugno scorso vi segnaliamo: http://www.presidioeuropa.net/blog/?p=28344 che contiene l’indicazione di ogni singolo intervento.