TAV, TRATTA NAZIONALE: SVELATO IL NUOVO TRACCIATO
UNA MURAGLIA DI DETRITI ALTA COME UN PALAZZO DI 6 PIANI
Oggi il comitato No TAV Rivalta diffonde pubblicamente la nuova “ipotesi” di tracciato del TAV Torino – Lione nei comuni di Rivoli, Rivalta e Orbassano. Oltre dieci anni dopo l’ultimo progetto, ecco in anteprima assoluta la bozza predisposta da Rete Ferroviaria Italiana, in “seguito agli approfondimenti tecnici e alle interlocuzioni avvenute nei mesi scorsi” con l’Amministrazione comunale di Rivalta.
Il TAV cambia percorso? Macchè! Eccetto un allontanamento irrisorio dalla cappella di San Vittore (con conseguente avvicinamento a Tetti Neirotti di Rivoli) il tracciato è praticamente lo stesso di dieci anni fa. Come prima taglia le tre provinciali (per Rivoli, del Dojrone e la via San Luigi) e passa estremamente vicino alle case di Rivalta Centro (poche decine di metri dal cimitero).
Stessa sorte anche per la zona tra via San Luigi e il torrente Sangone, dove continua ad essere prevista la cosiddetta “duna” ma spaventosamente più alta, come un palazzo di 5/6 piani. Una grande muraglia lunga oltre 2 km nella quale verrebbero sversati circa 2,5 milioni di metri cubi di detriti di scavo (il volume della Piramide di Cheope). Detriti potenzialmente contaminati, è bene ricordare, con inquinanti ecotossici (agenti schiumogeni e polimeri) utilizzati dalle talpe meccaniche per lo scavo della galleria sotto la Collina Morenica tra Rivoli e Avigliana.
Questo aumento dell’altezza della duna (l’unica variazione rilevante della nuova ipotesi) viene giustificata con l’esigenza di ridurne la superficie occupata. Ma anche in questa nuova versione sarebbero distrutti per sempre oltre 300.000 metri quadrati di terreni agricoli, che corrispondono a 45 campi da calcio (più di 4 volte l’Autoporto di San Didero). Un consumo di suolo devastante che non comprende ancora tutte le aree aggiuntive devastate dai cantieri e dalle servitù definitive per funzioni di sicurezza.
Sarebbero questo “il miglior progetto possibile” più volte sbandierato? La “duna” ha partorito il topolino: dopo un anno di sottomessa collaborazione agli ordini del Commissario di Governo, ora l’Amministrazione si ritrova con un pugno di mosche in mano. Nessuna di queste ipotesi ha infatti valore formale. I documenti trasmessi da RFI sono solo bozze non definitive senza alcuna codifica progettuale. Non hanno carattere impegnativo, possono essere cambiate in ogni momento.
Sono questi i grandi risultati che vorrebbe presentare ai cittadini nell’incontro di lunedì 12 dicembre? Se questa Amministrazione non lo ha avesse ancora capito, è in ballo il futuro di Rivalta. I cittadini meritano e pretendono un dibattito pubblico e aperto. State certi che ci faremo sentire.
A sarà dura!