
(oggi al TGR Piemonte, qui il link al servizio)
“Il cronoprogramma prevede entro il 2033 la messa in esercizio del tunnel. Nello stesso periodo: in Italia l’ammodernamento della Bussoleno-Avigliana, la nuova linea Avigliana-Orbassano e l’interconnessione fino a Torino. Oltralpe invece la situazione è più complessa. Parigi garantisce solo l’ammodernamento della rete esistente, mentre resta senza data la nuova linea Saint Jean de Maurienne-Lione. Vuol dire che i treni – quando il tunnel sarà aperto – andranno a velocità e frequenza ridotte.”
“C’è poi la questione dei soldi. La Tav dovrebbe costare complessivamente 25 miliardi, di cui 14,7 per il tunnel principale, pagati almeno per metà dall’Europa. Ma nell’ultimo bilancio l’Unione ha stanziato solo 700 milioni e la Commissione su questo resta molto vaga: l’opera richiede “la pianificazione di investimenti in diversi cicli di bilancio”.
Novità potrebbero arrivare dal rendiconto 2028-2034, tuttavia non è mai successo che venissero erogati così tanti soldi per una sola opera. E allora, delle due l’una: o a pagare saranno Italia e Francia, con un esborso pari quasi a due volte il ponte sullo Stretto, o il 2033 sarà una data impossibile da rispettare.”
