Oggi il Movimento No Tav è in marcia a Rivalta, sui luoghi dell’ipotetico tracciato della Torino-Lione. Si prevedono 7 anni di cantieri a cielo aperto proprio a ridosso del paese. Siamo venuti a renderci conto dell’entità di questa devastazione.
- Circa 1 milione di metri quadrati in gran parte agricoli compromessi per sempre
- Consumo di suolo senza precedenti, che si aggiungerebbe a quello già sacrificato alla cementificazione sconsiderata
- Colossali movimenti di materiali di scavo destinati a innalzare una duna artificiale sul Sangone
- Minaccia ai beni culturali: la millenaria Cappella di San Vittore e il suo ciclo di affreschi del XV secolo di scuola jaqueriana si trovano a poche decine di metri dalla trincea che ospiterebbe i binari
- Deterioramento irreversibile della qualità della vita, dell’aria, delle relazioni e del paesaggio
Un prezzo inaccettabile per un’opera insensata. Quasi due miliardi di euro preventivati per un inutile doppione della ferrovia già esistente tra Avigliana e Torino.
Il Movimento No Tav si oppone da 27 anni a questo scempio di denaro pubblico e territorio. Tutte le mattine la tangenziale di Torino è intasata per l’inefficienza del trasporto pubblico regionale. L’inquinamento atmosferico è ai livelli di allarme. Vogliamo scegliere opere utili per tutti, non quelle imposte dai ras del cemento.
Lo scorso 7 giugno il paese è stato militarizzato per imporre con la forza l’esecuzione di 2 carotaggi geognostici. Sono 10 anni che i rivaltesi si oppongono alla Torino Lione e oggi inviano un messaggio chiaro ai signori del TAV: scegliamo noi il nostro futuro.
A sarà dura!
Comitato No Tav Rivalta, 9 luglio 2016